RIMOZIONE CAPILLARI DELLE GAMBE. Il trattamento può essere eseguito con la Tecnica Sclerosante, con la Tecnica Laser o con la Tecnica Scleromousse Laser che è il frutto della combinazione della pratica sclerosante in associazione alla laserterapia. Questa Metodica permette di eliminare completamente tutti i capillari delle gambe ridonando tono e luminosità alle tue gambe.

RIMOZIONE CAPILLARI DELLE GAMBE CON NUOVA PROCEDURA: SCLERO-MOUSSE-LASER

NEL MIGLIOR RISULTATO ED IN SICUREZZA, con i più moderni: Sistemi ad Alta Tecnologia (HI-TECH) Ultrasuoni Microfocalizzati (HIFU) con le Ultimissime: Tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica Tecniche di Medicina Rigenerativa.

Presso la Clinica HITECH vengono utilizzati: I più Tecnologici Sistemi Laser, RF, IPL, HIFU, ecc. – Tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica. – Medicina Rigenerativa in grado di ottenere risultati stabili e definitivi. Solo in questo modo si ottiene la tanto sospirata trasformazione della cute invecchiata e rilassata, con effetto LIFTING e rigenerante dell’epidermide e del derma, donando ai tessuti, un aspetto del tutto simile alla cute giovane e sana.

RIMOZIONE CAPILLARI delle gambe presso la CLINICA HITECH di:

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LA SALUTE DELLE NOSTRE GAMBE

Sistema VENOSO
degli ARTI INFERIORI

Sistema VENOSO
Superficiale

CONOSCIAMO LE NOSTRE GAMBE – ANATOMIA

Le gambe sono organi la cui funzione è quella di consentire la deambulazione e il corretto equilibrio durante il moto e lo stazionamento.
Queste funzioni vengono espletate dalle strutture muscolo-scheletriche che adattano la propria attività di contrazione e di rilassamento per l’effetto di stimoli che viaggiano attraverso le fibre nervose. È intuitivo che la correlazione tra queste azioni sarà tanto più perfetta quanto migliori saranno le condizioni in cui queste strutture si trovano ad agire.
Una comune automobile funzionerà tanto meglio quanto più corretto sarà il suo stato di lubrificazione, di carburazione, di trasmissione ecc.
Se tutto funziona bene il rendimento di una macchina sarà corretto. Lo stesso si può dire riguardo il funzionamento delle nostre gambe. Le condizioni di lubrificazione, di nutrimento, e di smaltimento delle scorie nel nostro organismo sono sotto il controllo delle arterie e delle vene. Le arterie portano il sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritive dal cuore (ventricolo sinistro) alle singole cellule che costituiscono i tessuti periferici. Le vene raccolgono il sangue dopo che questo si è caricato delle sostanze di scarto provenienti dalle cellule e lo riportano al cuore (ventricolo destro). Dal ventricolo destro il sangue viene spinto nei polmoni e di qui, dopo adeguata ossigenazione, ritorna di nuovo al ventricolo sinistro da dove ricomincia il ciclo vitale. L’anatomia del circolo venoso degli arti inferiori è piuttosto complessa, non solo, ma sono anche frequenti le anomalie anatomiche.

La considerazione che non esiste individuo che abbia un circolo venoso perfettamente uguale all’altro è estremamente realistica, spesse volte anche i medici stessi possono utilizzare terminologie differenti riferendosi alle medesime strutture, generando confusioni ed incertezze nei pazienti poco avvezzi alle nozioni anatomiche e fisiologiche.
Il circolo Venoso delle gambe è schematicamente rappresentato da:  Sistema o rete venosa superficiale,  Sistema o rete venosa Profonda,  Sistema o rete dei vasi perforanti, Rete venosa superficiale. Si distribuisce sotto il piano cutaneo e al di sopra delle masse muscolari, ed è paragonabile a una rete da pescatore o a una rete di canali di irrigazione o ancora alla nervatura di una foglia. l canali venosi più piccoli confluiscono in canali venosi sempre più grandi che fanno capo a due grandi vene: la vena safena interna o grande safena e la vena safena esterna o piccola safena. La vena safena interna è la più lunga vena del corpo, inizia a livello del margine interno del piede, risale lungo la gamba e la coscia fino ad arrivare all’inguine dove si dirige in profondità confluendo nel circolo venoso profondo tramite l’ostio o valvola safeno-femorale.
La vena safena esterna inizia dal margine esterno del piede, risale lungo la superficie posteriore del polpaccio e termina il più delle volte a livello del cavo del ginocchio dove si approfonda andando a gettarsi nel circolo venoso profondo attraverso t’ostio o valvola safenopoplitea.

Prima e dopo il trattamento di RIMOZIONE CAPILLARI

DOMANDE FREQUENTI

Che cosa è esattamente la scleroterapia?

La scleroterapia è una tecnica che comporta la chiusura di un tratto venoso sede di varice oppure di un gruppo di capillari (teleangectasie) mediante l’iniezione nei vasi stessi, in punti ben determinati, di una soluzione sclerosante che causa istantaneamente una reazione infiammatoria locale (flebite chimica); questa reazione provoca in seguito la trombizzazione ed il successivo riassorbimento del tratto varicoso oppure la cancellazione dei capillari.

Quante sedute di scleroterapia servono per eliminare i capillari o le varici?

Il numero delle sedute scleroterapiche dipende, ovviamente, dal quadro clinico e dall’estensione della zona da sottoporre a terapia. La media delle sedute è tre-quattro per gamba ma nei casi più complicati si arriva anche a dieci-dodici. La cadenza delle sedute di solito, in assenza di effetti indesiderati importanti, è ogni 7/15 giorni.

Esiste un periodo dell’anno specifico per eseguire la scleroterapia?

La scleroterapia viene eseguita di solito nel periodo freddo, ciò non tanto per l’assenza della venodilatazione dovuta al calore, quanto per evitare che i UV, colpendo direttamente la parte sclerosata, creino pigmentazioni della pelle difficili poi da rimuovere. E’ buona norma comunque evitare di sottoporsi a scleroterapia nei mesi molto caldi.

Che cosa contengono le soluzioni sclerosanti?

Nelle soluzioni usate per la scleroterapia sono presenti diversi composti; poiché esistono più di dieci tipi di soluzioni sclerosanti, diventa lungo e noioso elencare qui tutti la loro composizione chimica. Nelle soluzioni sclerosanti d’uso più frequente i componenti principali sono l’alcool polidocanolico, la glicerina cromata, il sodio salicilato ed il sodio tetradecilsolfato usati a varie concentrazioni. Sono ormai quasi del tutto abbandonate le soluzioni contenenti iodio.

IMPORTANZA SOCIALE DELLA MALATTIA VARICOSA

La malattia varicosa: un fenomeno sociale! È più frequente nella donna che nell’uomo.
È più frequente negli individui di razza bianca che in quelli di razza asiatica.
È il frutto di una predisposizione genetica associata a fattori ambientali e sociali di varia natura che comportano
o accentuano uno stato di ipertensione venosa (gravidanze, stipsi, utilizzo di contraccettivi, di calzature scorrette,
di indumenti inadeguati, vita eccessivamente sedentaria, ecc.).
È in progressivo aumento nelle popolazioni ad alto livello di urbanizzazione e fortemente industrializzate.
È una malattia che oltre gli indubbi risvolti estetici va considerata come un vero fenomeno sociale
che comporta costi sempre più elevati per le strutture sanitarie.

Formazione delle
Varici

Segni dell’insufficienza
Venosa

Vene profonde
delle Gambe

LE MALATTIE DELLE VENE E LA LORO PREVENZIONE

Facciamo un’importante considerazione preliminare, nonostante si siano da sempre fatte numerose ipotesi sulla causa della malattia varicosa, in effetti non si è ancora giunti ad identificarne una certa. Di certo possiamo dire che alla base di questa malattia sta una particolare debolezza della struttura parietale della vena associata a fattori aggravanti o favorenti. Prenderemo in analisi le malattie delle vene secondo i seguente schema che abbiamo volutamente semplificato al massimo per non venire meno al nostro impegno e desiderio di chiarezza.
1) Malattie delle vene che si manifestano a carico della parete della vena o nel loro interno: a) Varicosi b) Flebiti c) Trombosi.
2) Malattie che si manifestano e si sviluppano nei tessuti all’interno dei quali sono immerse le vene in preda ad un processo patologico.
a) VARICOSI: Sono malattie che si riferiscono ad una alterazione di tratti più o meno estesi della parete della vena distinguiamo tra: Varici essenziali o primitive: interessano esclusivamente segmenti più o meno estesi, del circolo superficiale, senza alcun coinvolgimento del circolo profondo e del sistema delle vene perforanti. Sono quasi sempre in rapporto ad anomalie anatomiche che interessano essenzialmente le valvole venose, le pareti della vena o i tessuti in cui inserita la rete venosa. Varici sintomatiche e o secondarie. Si formano quando il sangue a causa di un processo trombotico o di altra natura non riesce più a passare attraverso Ie vene del circolo profondo (che abbiamo paragonato a strade di grande percorrenza). ln queste condizioni il sangue inverte la direzione del suo scorrimento forzando il passaggio rappresentato dalle vene perforanti il sangue entra nel circolo superficiale dove questa piena improvvisa.
E sempre, valido il paragone della rete stradale: quando l’autostrada bloccata è il traffico riversandosi sulle strade secondarie le intasa creando gravi rallentamenti e disagi. Sono più comunemente conosciute con il nome di “capillari”. Non se ne conosce la causa precisa. Possiamo notare come colpiscano quasi esclusivamente le donne e ciò farebbe presupporre una causa ormonale. Sono state proposte altre, cause suggestive, quali l’abuso del fumo, ma per il momento siamo solo nel campo delle ipotesi.
Le teleangectasie possono essere considerate come le varici dei vasi più piccoli. Non sono dannose per la salute hanno risvolti esclusivamente estetici.
b) FLEBITI: Per semplicità diciamo solo che si tratta di processi di natura quasi esclusivamente infiammatoria che si localizzano in-segmenti venosi superficiali normali o già varicosi. Si manifestano con dolore, rossore e senso di tensione, ma solo rara-mente si diffondono al circolo profondo con i relativi pericoli che ciò comporta.
c) TROMBOSI: Sono malattie che si riferiscono alla formazione di un trombo all’interno di una vena indipendentemente che appartenga al circolo superficiale o a quello profondo. Il trombo altro non è che un grumo di sangue, un coagulo, che agendo da tappo può occludere un segmento di vena più o meno esteso. Ribadiamo ancora una volta un “concetto molto importante!” Questo processo può interessare sia un segmento venoso appartenente al circolo superficiale, sia un segmento venoso appartenente al circolo profondo. Nel primo caso vedremo realizzarsi le tromboflebiti superficiali di per sè poco pericolose e che possono guarire con atteggiamenti terapeutici semplici e, a volte, anche spontaneamente. Nel secondo caso vedremo realizzarsi le trombosi venose profonde (TVP) pericolose per la possibilità di embolie polmonari e la cui terapia è di particolare impegno sia per il medico che per il paziente.

2)Malattie che interessano i tessuti (cute, muscoli, nervi, ecc.)
Che sono in  rapporto di vicinanza anatomica e in dipendenza funzionale con un segmento venoso ammalato. Siamo già nella fase delle complicanze della malattia venosa propriamente detta. ln questo gruppo rivestono particolare importanza per la frequenza e, l’estrema varietà  di  manifestazioni le  alterazioni cutanee che vanno dal semplice gonfiore di un arto o di un segmento di esso,  agli arrossamenti diffusi, alla alterazione del colore della pelle che può assumere un aspetto bruno scuro, fino ad arrivare alle affezioni dermatologiche più, importanti quali le ulcere nei  loro molteplici aspetti e le gangrene.
PREVENZIONE:  rappresenta il momento più importante della terapia della malattia varicosa qualunque ne sia l’aspetto. Essa è tanto più efficace quanto più è precoce.
Ricordate che:tutti siamo potenzialmente flebopatici; la malattia delle vene è in costante e progressivo aumento; è importante curarsi ancora prima di essere ammalati!
È dunque molto importante poter autogestire nel modo più rapido la propria flebopatia fino dai suoi esordi, comprendendone i significati ed indirizzandosi al medico più adeguato. Chi meglio di voi può cogliere i primissimi segnali di una malattia incipiente: Edemi, formicolii, senso di calore e di pesantezza alle gambe, ecc.? La prevenzione, rappresenta la migliore delle terapie alla quale purtroppo la maggioranza della popolazione non risulta ancora correttamente sensibilizzata.
Si basa su due cardini fondamentali: evitare che in soggetti a rischio si manifesti la malattia varicosa; evitare che soggetti già portatori di flebopatia si aggravino, ritardando il più possibile l’instaurarsi delle complicanze. Nella fase di prevenzione il rapporto medico-paziente assume aspetti differenti rispetto alla fase terapeutica. Durante quest’ultima fase il paziente viene a trovarsi in una condizione di passiva dipendenza nei confronti del medico che pone in atto i sussidi terapeutici ritenuti più idonei. Nella fase di prevenzione il paziente viene ad assumere un ruolo altamente attivo nei riguardi della tutela del proprio stato di salute. La dipendenza dalla figura del medico è più limitata’, una volta proposti alcuni consigli il paziente dovrà organizzarsi per agire in modo corretto, adeguato e soprattutto costante nel tempo. Innanzitutto bisogna porre in atto tutti quegli accorgimenti atti a migliorare la propria igiene di vita. Controllo del peso ottenuto con l’impiego di una alimentazione sana, varia ed equilibrata. Un giusto peso oltre a non affaticare il cuore consentirà un efficace meccanismo respiratorio da cui scaturirà un indubbio beneficio per un più corretto ritorno del sangue verso il cuore.
Correzione della stitichezza utilizzando una dieta ricca di fibre, un intestino che si scarica completamente e con regolarità consentirà di ridurre la pressione intraddominale facilitando il deflusso del sangue attraverso le vene iliache e la vena cava inferiore.
Ancora qualche consiglio saranno da considerarsi estremamente utili gli esercizi che attivando le funzioni e aumentando la tonicità dei muscoli della gamba e della coscia consentiranno un più corretto funzionamento della pompa aspirante e premente rappresentata dalla massa muscolare.
Gli esercizi più elementari sono anche i più efficaci! Facciamo alcuni esempi: possono essere eseguiti tranquillamente in casa, in ufficio e in qualsiasi momento della giornata, camminate sulla punta dei piedi, fate ruotare il piede facendo perno sull’articolazione della caviglia, sdraiatevi sul letto e fate il movimento della forbice e della bicicletta Avete visto? Si tratta di esercizi provate semplicissimi, sembrano banali, ma a farne qualcuno molti avranno una sorpresa.

Rimozione Capillari delle gambe

PRIMA
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

DOPO
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

PRIMA
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

DOPO
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

PRIMA
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

DOPO 
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

PRIMA
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

DOPO 
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

PRIMA
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

DOPO 
Trattamento
Rimozione Capillari dalle Gambe

PROCEDURE CON NUOVI SISTEMI DI TERAPIA HI-TECH MEDICA

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